Un paese italiano accoglie i rifugiati a braccia aperte: così Juliane von Mittelstaedt sul settimanale tedesco Der Spiegel titola un articolo su Riace, cittadina sul versante ionico calabrese, protagonista di un’incredibile esperienza di ospitalità di immigrati e rifugiati, “relitti umani di guerre e povertà di tutto il mondo”.

La presenza degli stranieri ha infatti ripopolato e dato nuova linfa al piccolo centro, sempre più abbandonato dalla popolazione locale, che emigrava, anch’essa,per migliori condizioni di vita nelle città del nord. “Un villaggio globale nell’angolo più povero di una delle regioni più povere dell’Italia, una terra di sogni in frantumi” dice l’autorevole giornale tedesco, e, puntualizza il sindaco Domenico Lucano con orgoglio, “Un luogo che una volta la gente lasciava è diventato ora un posto di accoglienza”.

Sindaco da sei anni, ha vinto le elezioni con una campagna elettorale basata su una idea semplice: i più poveri fra i poveri avrebbero salvato Riace e, in cambio, Riace li avrebbe salvati. Da allora, Domenico Lucano, ha chiesto ai proprietari che vivono lontano di poter restaurare le loro case abbandonate del centro medievale per utilizzarle per fini abitativi o turistici. In molte di queste il sindaco ha infatti sistemato i rifugiati,assicurando loro vitto e alloggio gratuito, inclusa l’elettricità: in cambio chiede che imparino l’italiano e lavorino. Le donne si dedicano all’artigianato e gli uomini ristrutturano le case che vengono affittate ai turisti…. Patrizia Bonelli

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