Messages of solidarity for Mimmo Lucano
Botschaften der Solidarität für Mimmo Lucano
Messages de solidarité pour Mimmo Lucano

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463 messaggi.
Leroudier Patrick da Noceta pubblicato il 16 Ottobre 2018 alle 15:08
How can your so beautiful action be treated like it is? You are the brightest side of our humanity. It makes me cry ... But then again, tears are watering the seeds of hope ... More beauty will sprout ... Lots of courage to you all.
Noa Zanolli da Bern pubblicato il 16 Ottobre 2018 alle 14:20
Zitat: «Es kann nicht angehen, dass es eine neoliberale Freiheit für die Bewegung von Kapital, Gütern und Rohstoffen gibt, während Migranten an Grenzen festhängen und wir die Menschen, ihr Leid und ihre Zukunft vergessen. Die zentrale Frage ist nicht, ob wir die Integration schaffen oder nicht, sondern wie wir sie schaffen». Aleida und Jan Assmann, Friedenspreisrede, Frankfurt, 14.10. 2018
Göpf Berweger da Hessigkofen pubblicato il 16 Ottobre 2018 alle 13:16
Solidarität mit Domenico Lucano in Riace Die Absicht ist klar und simpel. Das begeisternde Modell Riace soll im kollektiven Gedächtnis zum Verschwinden gebracht werden, der Kopf des Projektes, Domenico Lucano, soll weggesperrt und die gut integrierten Flüchtlinge sollen aus Riace in Lager deportiert werden! So will es die N’drangheta seit Jahren, und so will es neuerdings auch die rechte Politik Italiens. Riace braucht unsere Solidarität. Ich mache ein paar Vorschläge, weil ich den Preis für Freiheit und Menschenrechte 2015 in Bern für Domenico Lucano mitorganisieren und seither auch einen überzeugenden Besuch vor Ort machen konnte. Eine Solidaritätsbotschaft (Sig. Domenico Lucano, Sindaco di Riace, Municipio a Riace Superiore, I – 89040 Riace , Calabria/Italia), eine Solispende (Konto-Nr. 30-7340-7/IBAN CH12 0900 0000 3000 7340 7, Stiftung für Freiheit und Menschenrechte, 3001 Bern, Vermerk: Domenico Lucano Riace), einen Brief an den italienischen Botschafter (Ambasciata d’Italia a Berna, Cancellaria Diplomatica, Elfenstrasse 14, 3006 Bern), Intervention beim Departement für Auswärtiges in Bern, eine/n Parlamentarierin zu einem Vorstoss bewegen, Leserbriefe…
Comunità dell'Arca - Fraternità delle Tre Finestre da Belpasso (CT) pubblicato il 16 Ottobre 2018 alle 12:30
Caro Sindaco Domenico Lucano, Non la conosciamo personalmente, ma ancor prima delle notizie di stampa che riferiscono del suo arresto, conoscevamo le recenti esperienze e l'orientamento di accoglienza e sviluppo che lei ha voluto dare al comune di Riace. Una politica intelligente e saggia che coniuga la volontà di accogliere i migranti che chiedono di vivere in Italia, dopo aver lasciato situazioni di povertà o di persecuzioni politiche o di guerra, con l'altrettanto giusto desiderio di una comunità meridionale che vuole vivere del proprio lavoro restando nella propria terra in contrasto ad altri mali come le mafie e una politica incapace e spesso collusa con la criminalita'. Proprio per questo siamo rimasti interdetti alla notizia di questi giorni che riferisce del suo arresto. Una misura certamente sproporzionata, quand'anche a fin di bene lei abbia potuto commettere qualche irregolarità, certamente guardando al bene delle persone, spesso ferite nel corpo e nella dignità che lei si e' trovato davanti. Sono ben altri i reati che andrebbero puniti con l'arresto, in questo paese e in questo meridione che ancora aspetta giustizia per stragi, omicidi di servitori dello stato, corruzione politica, malgoverno e ruberie che hanno creato e creano povertà', disperazione, rassegnazione. Il mero e asettico rispetto delle leggi non può mai prevalere sulla Giustizia. Di fronte ad una legalità che finisce per ostacolare il rispetto per l'uomo noi opponiamo la nonviolenza ''forza della giustizia'' che non pone al primo posto il sabato. Infatti, come dice Gesù nel vangelo «Il sabato è stato fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato!». Siamo sicuri che lei abbia usato con gli esseri umani bisognosi, l'umanità prima della legalità. che lei abbia guardato non solo le carte, ma gli occhi delle persone; e quando gli occhi si incontrano anche senza parole i cuori parlano e la nostra umanità emerge con tutta la sua forza ed urgenza. La ringraziamo per aver usato il buon senso, e quell'atteggiamento del buon padre di famiglia che pure alcune leggi richiamano quando si tratta di amministrare organizzazioni e comunità fatte di persone. La ringraziamo per non averci fatto vergognare di essere italiani come ci stanno facendo vergognare i nostri attuali governanti. Le esprimiamo pertanto tutta la nostra solidarietà e vicinanza Appena tutto,come speriamo, sara' risolto, saremo lieti di conoscerla personalmente e di visitare la città di Riace. Un abbraccio fraterno. La Fraternità siciliana delle Tre Finestre della Comunità dell'Arca di Lanza del Vasto http://www.trefinestre.flazio.com/it email: com.arcadelletrefinestre@libero.it
Goffredo Berweger ed Edith Anderegg da Berna / Svizzera pubblicato il 16 Ottobre 2018 alle 11:52
Carissimo Domenico, veniamo a sapere che fanno di nuovo gravi problemi al tuo lavoro, al tuo bellissimo progetto di un mondo solidale, al tuo progetto reale a Riace (che ricordiamo tanto bene del 2016). Desideriamo che anche questa volta le nuvole oscure se ne vanno chiarire! Pensiamo sempre a te ed a Riace ! Cordialmente Göpf + Edith
Dominica da Zürich pubblicato il 16 Ottobre 2018 alle 9:22
Caro Mimmo Lucano Wir denken an dich, schicken dir Kraft und Geduld. Möge das Gute Siegen. Dominica, Werner und Doris
veronika steinböck da Wien pubblicato il 16 Ottobre 2018 alle 0:56
Tutta la mia solidarita per Sg. Lucano. La mia visita a Riace era una profonda esperienza e so, che l‘utopia non e finita. La strada e dura ma vale di caminar. Saluti da Vienna
Nicoletta da Berna pubblicato il 15 Ottobre 2018 alle 22:57
Questo progetto dovrebbe diventare il fiore all‘occhiello del Paese, vanto di una nazione che si vuole civile. Guai a farlo fallire per propagare una cultura di disumanità. Coraggio a tutti coloro che vi partecipano!
Davide Di Rado da Termoli(CB) pubblicato il 15 Ottobre 2018 alle 22:56
Caro Mimmo, sono con te. Mi occupo di immigrazione da anni, circa dal 2011, ma sono fuggito dal sistema SPRAR ad inizio settembre. Ho letto il perché hanno fatto chiudere il vostro SPRAR: non mandavi nei tempi previsti le rendicontazioni, non ti importava se negli appartamenti ci fossero beneficiari SPRAR prefettizi o persone prive di una accoglienza, non aspettavi i mesi di autorizzazione per gli appartamenti, ma li affittavi quando i migranti ne avevano bisogno. Non cacciavi via i migranti quando un freddo sistema informatico chiamato banca dati diceva che il loro tempo di permanenza era finito; nelle assunzioni non guardavi il curriculum, ma la voglia di tuoi concittadini di lavorare e dedicarsi all'immigrazione. Ho sempre pensato che il compito dello SPRAR fosse quello di creare progetti di integrazione innovativi ed efficaci, di sviluppare un sistema di welfare sociale per la comunità tutta, di farsi carico delle vulnerabilità dei migranti: la mia esperienza lavorativa mi ha dimostrato come invece lo SPRAR sia diventato un freddo sistema burocratico che chiede maggior tempo a riempire scartoffie piuttosto che a dedicarsi ad un lavoro di costruzione di una comunità solidale senza badare alle nazionalità. È diventato un sistema nel quale i beneficiari sono numeri in una banca dati che ti dice chi poter accogliere e quando dover cacciare i beneficiari, un sistema nel quale devi aspettare mesi per affittare un appartamento destinato al progetto aspettando autorizzazioni del servizio centrale e del ministero che quell'appartamento neanche hanno visto, un sistema nel quale devi controllare come i beneficiari spendono gli euro che il progetto elargisce, riducendo cosi la possibilità di sederti con loro per parlare delle loro vulnerabilità e della loro integrazione. È diventato, lo SPRAR, un sistema che ti dice come puoi spendere ogni euro in base ad un manuale scritto da qualcuno che magari non ha mai visitato Riace e non conosce le sue peculiarità. Io sono uscito da questo sistema poiché mi sentivo un freddo burocrate e non più un operatore sociale: forse ho sbagliato, dovevo resistere ed iniziare a commettere irregolarità necessarie ed umane, dovevo provare a creare una seconda Riace dando il mio contributo affinché nascessero altre 100 Riace, affinché non fosse Riace a cambiare, ma lo SPRAR ad imparare da Riace. Il servizio centrale e il ministero dell'interno hanno rispettato la legge chiudendo lo SPRAR del tuo Comune, nonostante si sia dimostrato che nessuno abbia intascato i soldi; mi chiedo, però: i giovani operatori che erano rimasti in paese perché gli avevi dato una possibilità cosa faranno? Emigreranno o manderanno il loro curriculum alla ‘ndragheta? Le botteghe artigiane che avevano aperto rilanciando l'economia locale, cosa faranno? Quella parte dei duecento migranti che decideranno di rimanere in Calabria senza poter più essere beneficiari del sistema di accoglienza finiranno nei ghetti di Rosarno? Le case che si erano affittate andranno in malora poiché vuote ed abbandonate? Senza più i bimbi del progetto che fine faranno le scuole del territorio e le loro insegnanti? Se chiuderanno le scuole di Riace, i bimbi locali dovranno affrontare lunghi viaggi per studiare o finiranno nelle famigerate pluriclasse? Grazie di nuovo Mimmo, mi hai fatto meglio comprendere come deve essere lo SPRAR dei miei sogni. Grazie Mimmo, perché mi hai dato una ragione in più per preferire la disoccupazione alla complicità con questo sistema. Quando le regole sono contro i diritti esse sono incostituzionali e perciò è legittimo non rispettarle. Davide Di Rado La Città Invisibile- Termoli-
Lea P da Zurigo pubblicato il 15 Ottobre 2018 alle 21:39
Forza e coraggio Mimmo/Riace! Ciò che non c’ammazza ci rende più forti... spero di cuore che l’ignoranza non sia così forte da poter abbattere questo modello quasi utopico di coesistenza civile e positiva. E in caso lo fosse: che nascano mille altre realtà come quella di Riace.

Il Signor Sindaco e la Città Futura
Video di Gianfranco Ferraro

Riace – Città Futura

L’associazione ‘Città Futura – Giuseppe Puglisi’ è stata fondata nel 1999 con l’intento di trasformare Riace in una città dell’accoglienza. Il sogno è quello di una cittadina basata sugli stessi valori della cultura locale, incontaminata dal capitalismo e dal consumismo. Una cultura dell’ospitalità, che trova sempre il modo e lo spazio per accogliere dei forestieri. Domenico Lucano, Sindaco di Riace, vede nei migranti non una minaccia ma un’opportunità storica per rivitalizzare un villaggio che pareva destinato a spopolarsi.